Ogni cosa che…
Il silenzio di un Sogno
Farfalla Nera come la notte
Sospiro di luna
Campi di lavanda in fiore
Ho camminato ho corso
ho corso e camminato
sui pavimenti di marmo di mille notti afone
Cercando di recidere invisibili fili
che mi legavano l’anima a quella cantilena
che fa piovere forte dentro al cuore
La notte sussurrava canzoni
che odoravano disperatamente di lavanda
Una dolcezza che graffiava il tempo
sopito sulla tua assenza
E mentre una minuscola luna rischiarava
a malapena se stessa
io su pagine vuote di parole
ho scritto rimpianti e nostalgie
Con labbra incurvate in sorrisi
che non sorridevano
dicevo al mio oggi ch’era giusto così
Ma la malinconica fine d’ottobre
mi riporta l’eco dimenticato di parole
che viaggiano sul turchese d’un mare
mai troppo lontano
Riscopro Presenza
e primavera germoglia
nel cuore d’autunno
Campi di lavanda in fiore
e quel “Mi manchi” inespresso
appartiene già a qualche sperduto ieri.
ʚϊɞ Bαrbαrα Brussα
La fine di un per sempre
Nel Cuore di Venezia
Venezia tace stasera.
Il suo cuore eremita è distante
dal brusio della gente.
Un vento gentile
le scompiglia la chioma,
facendo vibrare secoli di storia.
Un’antica ninna nanna
sembra scenderle dagli occhi.
Sette note di magia,
in un pianto d’argento.
Con l’illusione
d’accarezzarle il volto,
allungo una mano…
e trovo la tua.
La stringo, ci esplodono
stelle negli occhi,
e l’incanto d’un miraggio
da lontano mi saluta,
mentre osservo
il passaggio solitario
dell’ultima gondola
che scivola lenta
sotto il Ponte dei Sospiri.
In un silenzio irreale,
col cuore pieno,
ci incamminiamo
verso il destino di quel Noi
che ci appartiene.
© Barbara Brussa
Nulla possiedo
La fabbrica dei sogni
Chiudo gli occhi
e d’improvviso mi ritrovo
nella mia fabbrica dei sogni.
Son piccine le mie mani,
immensi i desideri che affollano
il mio cuore bambino.
Il tempo non esiste,
tutto sembra infinito,
e nell’incoscienza della mia tenera età
mi sento invincibile.
Mamma è il mio unico dio,
la mia sola religione.
Tanto amore e protezione,
il mio pane quotidiano.
Nessun dubbio mi assale,
nessun problema mi affligge.
Vivo in uno stato grazia,
senza sapere che il primo passo
che muoverò nel mondo adulto
spazzerà via le chimere dell’infanzia.
Respiro i profumi
del mio giardino fatato,
osservo le stelle
con occhi colmi di meraviglia
e stringo fra le braccia
la mia amica del cuore,
giurandole amore eterno.
Riapro gli occhi,
mentre sul mio volto maturo
s’allunga una lacrima…
e dalla cantina dei ricordi,
vedo sorridermi ancora
le antiche bambole
della mia fanciullezza.
© Barbara Brussa
Foto: © Халайджи Лёша
Scivola un pensiero
Un pensiero scivola
dal corpo all’anima
tra finito e infinito
Mi porta in alto come fa il vento
sotto una cupola di stelle
con dita di luce impegnate
in un Notturno di Chopin
Non c’è più nulla da dire
nulla da spiegare
Vibra nell’aria
il silenzio d’un sogno
che chiede riscatto
Una luna di fiaba
strappa il buio
con raggi d’argento
Una finestra che sbatte
e l’immenso che entra
Un bruco che muore
e rinasce farfalla
Un pensiero scivola
da me a te
unendo gli estremi
E il destino ballerino
con un Passo a Due
fa danzare la vita.
© Barbara Brussa
Lontana da qui
Nuda sotto ali sottili
di rimproveri taciuti
attendevo parole
di comprensione
Il silenzio è fauce di vulcano
che divora l’anima
Sono diversa
ascolto il sentire
mentre sono lontana
Lontana dall’eco di parole
Lontana da qui
dove tutto mi dice
che io quasi farfalla
avrei potuto volare
Se solo tu non mi avessi
lasciata nuda
con ali tremanti
nel freddo del vento
che spazza via i petali
dai fiori del mio giardino.
© Barbara Brussa
Cercami nelle notti
che soffrono il buio di noi
Cercami nel sorriso
di una mezzaluna ebbra d’amore
che dondola lenta nella volta celeste
e nei baci di stelle
dipinti di luce nel cielo
Cercami
quando il tuo fiore di gioia abbassa il capo
al tramonto del sole
e ti sanguina il cuor alle spine di rosa
Quando canterai la passione d’amore
e mi sentirai scoppiare dentro te
in mille frammenti di note sublimi
Tu cercami e avrai certezza
di trovarmi sempre
nel tuo cuore innamorato
ch’io gelosamente custodisco
nelle stanze segrete ove dimora
il mio amore per te.
© Bαrbαrα Brussα
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Photo: Russell Baguasan, Venetian Love
Chissà cosa, chissà chi
Chissà che voce hanno
i desideri che ti sussurrano dentro.
Chissà quant’è soave la brezza
che ti spinge lontano,
e come sibilano i venti
che ti portano alla deriva.
Che volto ha il sogno,
che ogni notte sospende
il tuo dormire?
E quanto sono affilate le unghie
del demone dell’illusione?
Dimmi che rumore fanno
i tuoi pensieri, quando cade il velo
dalle braccia della notte
e ammutolisce la bocca dell’universo.
Chissà chi ridonerà i colori
ai tuoi arcobaleni in bianco e nero.
Raccontami…
Nel tuo cuore c’è ancora
la promessa di una favola?
Il soffitto della tua vita
è ancora ricamato di stelle?
© Barbara Brussa
Frugando, ti ho trovato
Ti ho incontrato
quando ancora credevo alle favole;
quando i miei passi erano così lievi
che il camminare era volare,
e quando gli occhi miei, ancor pieni
d’innocenza, non scorgevano le ombre.
Ti ho incontrato
in un freddo mattino d’inverno,
manto bianco di neve fresca
a ricoprire di magia quell’incontro,
che sapeva di eterna promessa.
Ti ho incontrato,
ed è stato come frugare
nelle tasche della vita
e trovare un sogno
inatteso e misterioso.
Son scivolate le stagioni,
non credo più alle favole,
il mio passo si trascina stanco,
e gli occhi miei, non più abbagliati,
osservano le ombre e il loro divenire.
Ma questo tempo, che ha superato
l’alba della consapevolezza,
ancora ci appartiene e ci vede uniti
ad adorare luci ed ombre
che compongono il “noi” nel disegno della vita.
Frughiamo nelle tasche dei sogni,
e troviamo presente
la promessa del passato:
le nostre anime intrecciate
col filo dell’amore.
Ancora insieme…
per amore, nell’amore.
© Bαrbαrα Brussα
Foto: Fernanda Brussi ©
Ogni nostro “paesaggio” cambia, col mutare dell’animo:
un sorriso può illuminare il più cupo degli inverni,
ma una lacrima di dolore può spogliare la primavera
di ogni profumo e di ogni colore.
Una madre privata del proprio figlio:
non vi è paesaggio più spoglio,
deprimente e atroce di questo.
© Bαrbαrα Brussα